Montecatini Terme ha ospitato dal 1° Giugno al 3 Giugno i Campionati Italiani Master di scherma alle 6 armi individuali ed a squadre. Nella spada Maschile la Marchesa ha schierato una squadra e sette atleti nelle competizioni individuali (Borrione, Negro, Michaud, Peretti, Perrone, Pelissetti e Patrito elencati in ordine assolutamente casuale).
Nella Categoria 2 (50+) il migliore piazzamento lo ha raccolto un battagliero Paolo Peretti che si è classificato 51° dopo avere centrato due meritate vittorie nel girone di qualificazione tanto da avere accesso direttamente al tabellone dei 64 dove è poi stato sconfitto da Umberto Spano’ (Trieste).
Si sono invece fermati nel tabellone dei 128 Gianni Patrito (71°) e Giancarlo Pelissetti (72°).
Patrito è stato sconfitto da Aldo Germelli (Alpi Apuane Carrara), mentre Pelissetti si è dovuto arrendere a Piero Caliterna (Raggetti Firenze).
Nella Categoria 0 (30+) uno sfortunato Dennis Perrone si è piazzato in 18ma posizione dopo essere stato sconfitto nel tabellone dei 32 dal forte spadista del CS Navacchio Pisa Gianfranco Di Summa (recente protagonista dei Campionati Italiani Assoluti, per i quali ricordiamo ha sfiorato la qualificazione lo stesso Dennis). I due sono stati entrambi protagonisti di un girone di qualificazione non impeccabile terminando 15mo Dennis e 16mo Gianfranco, ma quest’ultimo in coabitazione con altri due atleti, rendendo necessario così il sorteggio per la definizione degli abbinamenti delle dirette che ha beffardamente accoppiato due possibili protagonisti della competizione, decretando così l’eliminazione di uno dei due ben prima degli assalti validi per le posizioni che contano. Purtroppo per i colori della Marchesa nell’assalto ad avere la meglio è stato il pisano anche se solo per un’incollatura (10 a 9), per altro al termine di un assalto molto ben condotto da entrambi gli atleti.
Nella Categoria 1 (40+) il migliore piazzamento lo ha raccolto il combattivo e bravo Marco Borrione, che si è piazzato 32° dopo essere stato sconfitto nell’assalto valido per l’ingresso tra i primi 16 dallo spadista di Terni, Tommaso Vichi, che lo ha sconfitto per 10 a 7 al termine di un assalto che ha visto in realtà Marco condurre in vantaggio buona parte del match e cedere solo nel finale ad un avversario di certo più esperto. Marco ha pagato al tempo medesimo un po’ di stanchezza ed alcune ingenuità tattiche, che lo hanno portato a scoprire il braccio armato ai coupè dell’avversario proprio sul finire dell’incontro quando, trovandosi in vantaggio, forse sarebbe stato più agevole arroccarsi in una difesa arcigna mantenendo la lama ben in linea. Ma sono considerazioni sin troppo facili per chi è comodamente seduto fuori pedana a far da spettatore. Resta il fatto che Borrione è stato protagonista di una buona prestazione, vincendo due assalti nel girone di qualificazione e potendo recriminare per altri due persi a 4 ed assolutamente alla sua portata, e successivamente superando i primi due turni di eliminazione diretta ai danni prima di Francesco Cordua (Milano) per 10 a 5 e poi del numero 10 del tabellone Mario Cicoira (Fiore dei Liberi Cividale del Friuli) per 10 ad 8 al termine di un assalto molto ben condotto dal punto di vista tattico.
Sfortunato Christophe Michaud, al termine della gara 42°. Christophe con tre vittorie in girone era il numero 32 del tabellone, tanto da saltare il primo turno di eliminazione diretta, ma è stato sconfitto al termine di una assalto tanto equilibrato quanto tattico dal bustocco Lucio Santini (Pro Patria) che lo ha superato per 4 a 3.
Infine 58° Luca Negro mai a proprio agio nella pratica dell’arma senza convenzione che, dopo un girone anonimo (1 sola vittoria), ha prima superato lo spadista del CS Torino Luca Rigazzi (10 a 3) senza troppi affanni e successivamente gettato alle ortiche l’opportunità di sconfiggere il numero 5 del tabellone, il simpatico spadista viareggino Massimiliano Ricci. I due si sono trovati sul 4 a 3 per il toscano in un assalto dove entrambi hanno palesato reciproca difficoltà, lo “spadista” della Marchesa senza riuscire a trovare il tempo e la misura necessari per piazzare la stoccata decisiva per raggiungere il pareggio che avrebbe cambiato la dinamica dell’assalto, il viareggino in difficoltà a difendersi e timoroso di cadere sotto le parate e risposte dell’avversario. Al termine è stato il tempo che stava scadendo a decretare le sorti dell’assalto perché il torinese ha dovuto, gioco forza, precipitare le azioni e Ricci è così riuscito ad avere, per altro meritatamente, la meglio per 6 a 4.
Nella competizione a squadre la compagine della Marchesa (Michaud, Borrione, Patrito, Pelissetti e Peretti) si è ben distinta, pur in una gara non facile al cospetto di parecchie squadre forti e titolate.
Gli alfieri della Marchesa sono stati sconfitti nell’assalto valido per l’ingresso tra le prime otto della compagine che ha poi vinto la gara imponendosi sulla Chiti Pistoia, ovvero la Mangiarotti Milano, capitanata dal forte Carlo Rota.
Nulla hanno potuto gli spadisti della Marchesa contro i più esperti corrispettivi del club meneghino pur mettendo in pedana tutta la propria grinta e determinazione.
All’assalto contro la Mangiarotti, la squadra della Marchesa, abilmente pilotata da fuori pedana dal “Pello”, era giunta vincendo meritatamente, ma con un po’ di affanno il primo match del girone di qualificazione contro il C.S. Apuano (5 a 4 il computo degli assalti vinti) e successivamente perdendo quello contro il Piccolo Teatro di Milano (3 a 6), sconfitta questa frutto di un po’ di sfortuna, ma sicuramente di una certa ingenuità figlia della poca esperienza di pedana.
Ma è stato l’assalto che ha concesso l’ingresso tra i primi 16 alla compagine della società di corso Taranto, che ha messo in evidenza tutta la grinta, la determinazione e la voglia di vincere di questo gruppo di arditi “vecchietti” che tanto hanno da insegnare in quanto ad impegno e dedizione a parecchi ben più giovani compagni di sala. Mettendo a repentaglio le coronarie di chi assisteva alla gara da fuori pedana, gli alfieri della Marchesa hanno infatti superato solo all’ultimo assalto per 5 a 4 la compagine del DLF Venezia in un match che avrebbero potuto chiudere ben prima, ma nel quale avevano “sprecato” ben tre match point in assalti nei quali si sono trovati a condurre per essere poi rimontati e superati 5 stoccate a 4, prima di vincere, per altro meritatamente, l’assalto decisivo.