Chissà che cosa avrà pensato Daniel De Mola la mattina di sabato 2 aprile appena sveglio. Essere chiamati a rappresentare l’Italia in una competizione mondiale è già di per sè un grande traguardo e una grande soddisfazione personale ma a noi piace pensare che un pò se lo sentisse che quella sarebbe stata per lui una giornata molto speciale.
La sua caparbietà, la sua (apparente?) calma nell’affrontare i momenti più difficili (quando sei sotto di un paio di stoccate e sai che se non sei svelto a reagire lo svantaggio potrebbe diventare insormontabile), la sua volontà di arrivare fino in fondo, davano la sensazione a chi seguiva in diretta streaming i suoi assalti (e vi assicuro che eravamo in tanti a trepidare per le sorti della sua gara) che fino in fondo ci sarebbe arrivato davvero. E la stoccata della vittoria contro il bravissimo Gianpaolo Buzzacchino che era arrivato al 14 pari dopo essere stato sotto prima 13-10 e poi 14-12 ha preso le sembianze di un gesto di forza, un riportare tutto alla sua ovvia conclusione, il mondiale era di Daniel perchè quella era la sua giornata e nessuno glielo avrebbe potuto più togliere.
Un mondiale è dell’atleta che lo vince ma se è vero che tanti indizi fanno una prova allora i ripetuti successi e piazzamenti degli atleti dell’Accademia Scherma Marchesa dimostrano che a crescere è tutto il gruppo insieme e che i risultati ottenuti in queste ultime stagioni non sono frutto di casualità ma di una programmazione seria e oculata che non lascia nulla al caso dalla preparazione atletica al coordinamento del corpo insegnante alla parte dirigenziale e un giusto riconoscimento va anche a Mauro Regano con il quale Daniel si allena in sala e che lo ha accompagnato in questa vittoriosa trasferta mondiale.
E ora come è giusto seguiamo l’andamento di questa spettacolare giornata per Daniel e per i colori dell’Accademia Scherma Marchesa. De Mola era 12° dopo la fase a gironi con 5 assalti vinti sui 6 disputati.
Accedeva quindi direttamente al turno dei 64 dove superava l’estone Maksim Serhovets 15-8, poi era la volta del brasiliano Leopoldo Gubert sconfitto 15-11 per i 16 e del coreano Hansol Lee per gli 8, battuto 15-12.
La vittoria ottenuta per 15-7 contro l’israeliano Stanislav Galper lo portava diritto in semifinale e gli dava la certezza di una medaglia mentre la perentoria affermazione sul fortissimo ceco Jakub Jurka per 15-10 lo proiettava diritto in finale dove lo aspettava Gianpaolo Buzzaccchino e, come già detto in precedenza il risultato finale era di 15-14.
Ringraziamo Augusto Bizzi per l’utilizzo delle sue immagini, senza le quali questo articolo sarebbe molto più scarno e noioso.